Settembre arriva sempre un po’ allo stesso modo: silenzioso e rumoroso.
C’è chi lo aspetta con entusiasmo, come una nuova occasione e chi invece lo vive con un nodo allo stomaco, come un ritorno a qualcosa che fa paura.
Per chi convive con un disturbo alimentare, settembre può essere un mese complesso.
Spesso segna la fine di una pausa, la rottura di una routine più libera, la ripresa di contesti che mettono sotto pressione: la scuola, l’università, il lavoro, i ritmi incalzanti, gli sguardi, le aspettative. E in mezzo a tutto questo, il corpo. Il proprio corpo. E il modo in cui viene vissuto, percepito, giudicato. Settembre porta con sé il mito della “ripartenza”.
Come se si dovesse per forza ricominciare con energia, con chiarezza, con obiettivi da raggiungere. Ma non c’è un modo giusto o sbagliato per ripartire. C’è il tuo modo, il tuo tempo e il tuo passo.
Forse serve iniziare a raccontare anche un altro settembre.
Un settembre che non mette fretta, che non chiede performance, che può essere lento e incerto.
Settembre non è una sfida ma solo un mese tra tanti. Un altro piccolo pezzo del tuo viaggio, da vivere senza dover dimostrare niente.
Un giorno alla volta.